mercoledì 6 luglio 2016

Vacanze all'estero: ecco la lista dei Paesi a rischio


Ancora una volta purtroppo quest'anno le scelte delle mete per le vacanze saranno dettate anche dalla paura. Di fatto, dopo l'attacco a Dacca in cui hanno perso la vita nove italiani, aumenta il rischio per i nostri connazionali all'estero. E a preoccupare di più sono le partenze per le ferie di questa estate che è appena cominciata. Sul sito della Farnesina, viaggiaresicuri.it la situazione è in continuo aggiornamento.

Tra le fattispecie di rischio che possono coinvolgere i cittadini italiani fuori dai confini nazionali, la più pericolosa oggi è certamente quella della crescente aggressività di nuovi gruppi terroristici che compiono attentati o sequestri di persona anche in aree considerate sinora sicure. Le azioni delle formazioni terroristiche non colpiscono solo obiettivi istituzionali ma anche i c.d. “soft target” (come eventi sportivi, teatri, ristoranti, hotel, club, scuole, centri commerciali e installazioni turistiche, oltre che mezzi di trasporto aerei, marittimi e terrestri) in particolare quelli con elevata presenza di cittadini stranieri. Questi attacchi, seppur effettuati in maggior misura in Paesi e aree in situazioni belliche o notevole criticità come Siria, Libia, Iraq o Afghanistan, non hanno tuttavia risparmiato capitali europee e di altri Paesi. Anche a fronte dell’intenso lavoro di monitoraggio e analisi degli organi preposti è molto difficile prevedere tali eventi, come dimostrano recenti tragici episodi. E’ in ogni caso opportuno che prima di ogni spostamento all’estero i connazionali tengano conto delle indicazioni messe a loro disposizione, valutando attentamente la situazione del Paese che intendono visitare. Una volta assunta responsabilmente la decisione di intraprendere un viaggio, si raccomanda ai connazionali di mantenere comunque un atteggiamento vigile e un comportamento adeguato alle località visitate, soprattutto laddove la situazione è precaria. Si suggerisce di comunicare gli spostamenti attraverso il sito www.dovesiamonelmondo.it del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.


TURCHIA: Le Autorità hanno ripetutamente diramato segnali di allerta per possibili attentati diretti contro le infrastrutture di trasporto pubblico (incluse la rete metropolitana e le linee di trasporto urbane di Istanbul) e per possibili attentati diretti contro luoghi di culto ed associazioni e fondazioni a carattere religioso. Alla luce di tali indicazioni e dei recenti avvenimenti si raccomanda pertanto di esercitare in tutto il Paese, soprattutto nei luoghi di attrazione turistica, ivi comprese le principali località balneari e le più note mete turistiche all’interno del Paese (es. la Cappadocia), accresciute misure di cautela, limitando gli spostamenti, evitando manifestazioni, celebrazioni e assembramenti, installazioni militari e delle Forze dell’ordine, luoghi ad elevata frequentazione, luoghi di culto ed associazioni e fondazioni a carattere religioso, nonché la rete metropolitana e dei trasporti pubblici, in particolare nei centri urbani, dove non può essere escluso il rischio di ulteriori attentati terroristici. Si raccomanda inoltre di evitare di recarsi nelle province di Gaziantep, Kilis, Sanliurfa, Diyarbakir, Mardin, Sirnak Hakkari e Hatay/Antakya dove si sono verificati numerosi attentati, e soprattutto nelle aree a ridosso del confine con la Siria (il cui confine di terra con la Turchia – si ricorda – è tuttora chiuso al transito e militarmente presidiato) e con l’Iraq.


EGITTO: Il Paese continua a registrare un clima di instabilità e turbolenza che spesso sfocia in turbative per la sicurezza e in azioni ostili anche di stampo terroristico, situazione di cui ogni connazionale che si rechi in Egitto, anche nelle aree turistiche, deve essere pienamente consapevole. A seguito dei tragici eventi che hanno recentemente coinvolto cittadini di altri Paesi in visita presso aree desertiche fortemente sconsigliate , si raccomanda vivamente di evitare qualsiasi viaggio in auto nelle zone desertiche, a maggior ragione se gli spostamenti includono tragitti al di fuori delle strade asfaltate. Elevata attenzione va pertanto mantenuta nei periodi dell’anno che fanno registrare maggiore afflusso di turisti stranieri.  Si raccomanda la massima prudenza ai connazionali che si trovino in Egitto nei luoghi pubblici come le stazioni ferroviarie e dei bus, la metropolitana, i mercati, nonché nelle vicinanze di edifici governativi, stazioni di polizia, installazioni militari, musei e nei tratti stradali che collegano gli aeroporti alle località turistiche.  Più in dettaglio, la situazione continua a rimanere molto tesa nella penisola del Sinai con particolare riferimento alla regione al confine con la Striscia di Gaza, teatro di recenti e frequenti attacchi terroristici contro postazioni delle forze di sicurezza egiziane da parte di ben organizzate cellule jihadiste attive in quell’area da tempo. Alla luce degli ultimi eventi si regista una certa tensione anche al Cairo, ad Alessandria, nelle altre principali città del Delta e del Canale di Suez, sia a causa di scontri fra forze di sicurezza e dimostranti, sia per un sensibile incremento di attacchi terroristici che hanno riguardato principalmente obiettivi istituzionali, militari e forze di sicurezza. Da evitare in particolare l’area in prossimità del confine con la Libia, in ragione degli sviluppi che stanno interessando quel Paese, e con il Sudan. Altro fattore di rischio nella Penisola del Sinai è legato alla presenza di tribù beduine che si sono in passato rese responsabili di atti di intimidazione e di violenza anche nei confronti di turisti. Tenuto conto, pertanto, dei rischi connessi alla percorrenza dei tratti stradali che uniscono le diverse località del Sud Sinai, si suggerisce di non recarsi in luoghi al di fuori dell'area turistica di Sharm el Sheik. Si raccomanda inoltre di evitare l’area a nord del Sinai adiacente al confine con la Striscia di Gaza ed in direzione del Monastero di Santa Caterina. Si segnala inoltre che, nel retroterra della costa del Mar Rosso e nella zona compresa tra le città di Alessandria e di Marsa Matruh sul Mediterraneo, esiste il pericolo di mine inesplose risalenti ai passati eventi bellici. Si consiglia pertanto di non abbandonare le strade principali e gli itinerari generalmente seguiti dai turisti.
Le Autorità egiziane stanno continuando a compiere un importante sforzo per garantire maggiore sicurezza nelle installazioni turistiche. I viaggiatori diretti nelle località turistiche debbono tuttavia essere pienamente consapevoli che anche in questi luoghi non si possono escludere gli effetti di tensioni politiche o di azioni ostili anche di matrice terroristica, in considerazione della recente diffusione dei fattori di rischio a gran parte dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo.  In tutto il Paese, anche in ragione del brusco deterioramento della situazione economica generale, si osserva inoltre un aumento di casi di micro-criminalità quali borseggi, rapine (anche a mano armata, anche a danno di cittadini stranieri), furti d’auto. Si tratta di un fenomeno relativamente nuovo in Egitto e che suggerisce di mantenere una adeguata soglia di attenzione. A tutti gli italiani che si trovino in qualsiasi luogo del territorio egiziano sia per ragioni professionali che turistiche, si fa presente che è tassativamente proibito fotografare o filmare qualsivoglia installazione militare, di polizia o simili, sia fisse che mobili. Nei mesi scorsi alcuni nostri connazionali sono stati fermati anche per diversi giorni da organi di sicurezza egiziani per aver fotografato/filmato installazioni quali quelle sopra menzionate. Salvo ulteriori complicazioni (sempre possibili), in casi come questi gli agenti della sicurezza procedono senza esitazione a sequestrare tutto il materiale video o fotografico, che spesso non viene restituito ai legittimi proprietari.  Ove si decidesse comunque di intraprendere un viaggio turistico in Egitto si raccomanda in ogni caso di affidarsi a Tour Operator professionali e agenzie di viaggio che diano garanzia di serietà e di esperienza, evitando sia di uscire dagli itinerari turistici consigliati, sia comportamenti non in linea con la cultura e la religione, in prevalenza musulmana. Occorre inoltre tener presente la disordinata situazione della circolazione stradale, teatro di frequenti incidenti anche molto gravi: si consiglia di verificare con il proprio Tour Operator le credenziali dell'autista e dei mezzi di trasporto, specie per lunghi tragitti.

TUNISIA: le Autorità tunisine hanno innalzato il livello di allerta in tutto il Paese comprese le aree ad elevata presenza turistica ed adottato nuove misure anti-terrorismo quali il rafforzamento dei controlli di sicurezza in città e nel resto del Paese con una maggiore presenza delle forze armate nei siti sensibili e nei luoghi che possono essere obiettivo di attacchi terroristici. Lo stato di emergenza decretato il 24 novembre 2015 è stato prorogato sino al 20 luglio 2016. Un dispiegamento di forze dell’ordine è presente anche sulle principali arterie stradali del Paese, nelle principali aree urbane e nella Capitale. Sono attivi posti di blocco con personale di polizia armato - anche in borghese - con il quale si raccomanda di collaborare pienamente. Le autorità competenti hanno inoltre effettuato un crescente numero di operazioni volte all’individuazione ed allo smantellamento di cellule terroristiche dedite anche al traffico d’armi, eseguendo numerosi arresti. L’attuale perdurante instabilità in Libia provoca inoltre tensioni al valico di frontiera di Ras Jedir (che talvolta le Autorità tunisine o libiche provvedono a chiudere) e nella vicina Ben Gardene. All’inizio di marzo 2016 si sono registrati violenti scontri tra forze di sicurezza tunisine e un gruppo di estremisti islamici proprio presso Ben Gardene. E’ quindi fortemente sconsigliato avvicinarsi a tali aree, ai valichi di frontiera con la Libia e, più in generale, al confine con quel Paese e nell’area di Tataouine. In considerazione dell’attuale situazione nel Sahel ed a causa della presenza di gruppi terroristici, quali ad esempio Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI).

Fate attenzione anche alle vacanze in India. Viaggiaresicuri.it ricorda che "a seguito degli attentati che hanno recentemente colpito Australia, Francia, Pakistan e Afghanistan, il Governo indiano mantiene un allarme a livello nazionale circa la possibilità di attacchi terroristici nel Paese". Meta assolutamente da evitare è l'Arabia Saudita dove oggi è stata attaccata la zona del Consolato degli Stati Uniti. Il Marocco invece ha innalzato, con risultati tangibili, nella lotta al terrorismo. E la Farnesina afferma: "Numerose cellule terroristiche sono state smantellate in Marocco nel corso degli ultimi mesi".Infine l'avvertimento: "In particolare, a fronte dell’innalzamento del livello di allerta terrorismo, si raccomanda di osservare estrema cautela nelle grandi città ad elevata presenza turistica come, tra le altre, Fez, Rabat, Marrakech, Casablanca e Salé".

1 commento:

  1. Ciao

    Non lasciate che il terrorismo politico e perdere la bella estate e memorabile per tutti .

    Venite a Sud-Est asiatico, dove vi è una grande pace e belle spiagge

    http://www.intimateasia.it/typologies-packages/vietnam-vacanze-balneari

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